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Dà la voce al silenzio

Il suono del pensiero musicale di Carlo Gesualdo da Venosa in un racconto di Sandro Cappelletto

Palazzo Diomede Carafa
19.00 - 20.00
Gratuito

Ensemble RossoPorpora
Cristina Fanelli canto
Lucia Napoli quinto
Elisabetta Vuocolo alto
Massimo Lombardi, Giacomo Schiavo tenori
Dario Carpanese clavicembalo
Giovanni Bellini liuto
Sandro Cappelletto voce narrante
Walter Testolin direzione

Prenotazione obbligatoria scrivendo a segreteria@turchini.it


per il progetto Note d’Archivio

con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli

in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania

 

Programma

Canzon francese del principe

Baci soavi e cari

Mercè, grido piangendo

Deh, come invan sospiro

Occhi del mio cor vita

Asciugate i begli occhi

Luzzasco Luzzaschi: Lungi da te cor mio

Luzzasco Luzzaschi: Aura soave

Questi leggiadri odorosetti fiori

Fabritio Filomarino: Canzon cromatica

Moro, lasso al mio duolo

Se la mia morte brami

Io tacerò

Dolce spirto d’amore


Dà la voce al silenzio

Poi che mia cruda sorte

Dà la voce al silenzio ed alla morte.

Voce al silenzio prende spunto dall’ultimo verso del madrigale Io tacerò, ma nel silenzio mio, contenuto nel Quarto libro dei madrigali di Carlo Gesualdo, composto e pubblicato a Ferrara nel 1594 e vero e proprio vertice del comporre del principe di Venosa. Mai come in questo madrigale il controverso musicista era riuscito a rappresentare la sintesi tra l’equilibrio formale del madrigale aulico e l’esigenza espressiva che in modo sempre più evidente si stava manifestando nell’Italia dell’epoca. La musica di Io tacerò, con il suo continuo alternare misura e dissonanza, un concentrato di tensione trattenuta e di un disorientamento ancora velato da un pudore che verrà assai spesso ignorato nella produzione successiva, descrive forse meglio di ogni biografia la complessità della figura di Don Carlo Gesualdo, principe di Venosa, personaggio fondamentale del potere politico e della cultura del Vicereame napoletano tra Cinque e Seicento, e figura emblematica della storia della musica italiana. Il suo vivere perennemente avvolto nella musica, fosse essa cantata, suonata o incessante e maniacale argomento di conversazione, sembra quasi celare un prepotente silenzio interiore, un mistico desiderio del nulla che paradossalmente si manifestava in una esplosione di suoni e di pensieri rivestiti in forma musicale. Furono paradigmatiche realizzazioni urbanistiche di tale complessità i luoghi in cui Don Carlo visse: il clamore della capitale partenopea, il silenzio delle terre che circondano il borgo di Gesualdo in Irpinia, la metafisica essenza di Ferrara, sua città d’elezione. Voce al silenzio si propone dunque di percorrere queste stesse strade e di vivere quegli stessi luoghi oggi, attraverso un’immersione totale nell’essere musicale di Carlo Gesualdo, per restituire un suono, una voce, a quel silenzio interiore. Proprio per questo motivo, particolare oggetto di studio sarà la dimensione sonora dell’opera gesualdiana. L’obiettivo è quello di dare alla sua musica una sostanza sonora originale e forse nuova, un risultato che in qualche modo provi a restituire acusticamente quei conflitti tra espressività e forma che costantemente permeavano l’agire creativo del Maestro. La realizzazione musicale è affidata all’ensemble RossoPorpora, gruppo vocale e strumentale specializzato nell’esecuzione del repertorio del tardo rinascimento, tra i più importanti interpreti in assoluto del madrigale italiano. Con esso si svolgerà uno studio particolare per identificare la dimensione sonora dell’opera gesualdiana, investigandone tanto la potenzialità espressiva in termini assoluti quanto il suo necessario adeguarsi ai canoni estetici dell’epoca.


RossoPorpora Ensemble
Formato da giovani e affermati musicisti italiani, RossoPorpora è una delle più originali e interessanti formazioni dedite al repertorio rinascimentale e barocco della scena internazionale. Lo stile fortemente espressivo dell’ensemble è il risultato di un attento studio degli aspetti filologici tanto della musica quanto degli ambienti sociali e culturali dai quali essa scaturisce, con una profonda adesione e una radicale immedesimazione con i testi poetici e con i caratteri delle musiche eseguite.
RossoPorpora partecipa a importanti Festival sia in Italia  che all’estero, tra i quali spiccano le ripetute partecipazioni a Laus Polyphonie – Anversa, Belgio, e Oude Muziek – Utrecht, Olanda.
Ha inciso nel 2013 il ciclo di cantate Membra Jesu nostri di D. Buxtehude, in una registrazione definita paradigmatica dalla critica italiana, i Madrigali & Symfonie, Op.2 di Biagio Marini, premiata con il Disco del Mese dalla Rivista Amadeus.
Nel dicembre 2017 è nata in seno al gruppo l’Orchestra RossoPorpora, che ha debuttato nella Stagione della Società del Quartetto di Vicenza con un programma dedicato ai madrigali concertati di Claudio Monteverdi.
Nel 2018 è stato pubblicato il disco L’amoroso & crudo stile, raccolta di madrigali di Luca Marenzio che ha ottenuto un vastissimo successo di critica e di pubblico. Premiato con le Cinque Stelle dalle riviste Amadeus e Musica, è stato segnalato come Disco del Mese dalla rivista Classic’s Voice, ha ricevuto i 5 Diapason dall’omonima prestigiosa rivista francese ed è stato insignito del Premio della Critica musicale di lingua tedesca come miglior disco vocale dell’anno. Definito dalla rivista on line francese ForumOpera “Una pietra miliare storica, un disco da portare sull’isola deserta”, de L’amoroso & crudo stile la gloriosa rivista inglese Early Music Review ha scritto: “Un disco veramente eccezionale, una registrazione di tale merito musicale e qualità artistica che ci blocca nel nostro cammino”.
Nel 2021 torna al festival Oude Muziek di Utrecht con un programma su Monteverdi, ed è stato protagonista della prima esecuzione in tempi moderni della raccolta Madrigali sopra le Ville di Frascati, pubblicata a Roma nel 1609. Nel 2022 canta per importanti istituzioni e festival italiani, quali l’Unione Musicale di Torino, Trame Sonore a Mantova e l’Harvard Center for Italian Renaissance Studies di Villa I Tatti a Firenze. Sono previste per il 2023 la pubblicazione discografica del Sesto libro di madrigali di Claudio Monteverdi e la registrazione della raccolta Qual musico gentil dedicata ai madrigali di Giaches de Wert.

Sandro Cappelletto
Scrittore e storico della musica, Sandro Cappelletto è nato a Venezia nella seconda metà del Novecento. Laureato in Filosofia, ha studiato armonia e composizione con il maestro Robert Mann. Tra le sue principali pubblicazioni, la prima biografia critica di Carlo Broschi Farinelli (La voce perduta, EDT, 1995), un saggio su Gaetano Guadagni (Nuova Rivista Musicale Italiana, 1993), un’inchiesta politica sugli enti lirici italiani (Farò grande questo teatro!, EDT 1996).
Esce nel 2006 Mozart – La notte delle Dissonanze (EDT), libro dedicato al misterioso Adagio introduttivo del Quartetto per archi K 465. Dal libro nasce, assieme al Quartetto Savinio, un fortunato concerto-racconto.
Per la Storia del teatro moderno e contemporaneo (Einaudi, 2001) ha scritto il saggio Inventare la scena: regia e teatro d’opera. Nel 2002, con Pietro Bria, dà alle stampe Wagner o la musica degli affetti (Franco Angeli), raccolta di riflessioni e interviste di Giuseppe Sinopoli, di cui nel 2006 cura Il mio Wagner – il racconto della Tetralogia (Marsilio). Nel 2008 l’Accademia Perosi di Biella pubblica L’angelo del Tempo, volume dedicato al Quartetto per la fine del Tempo di Olivier Messiaen.
È autore di programmi radiofonici e televisivi (crea la trasmissione di Rai-Radio Tre Momus, realizza per Rai 3 un film televisivo su Maurizio Pollini, scrive e conduce per Rai 5 il programma Inventare il tempo).
I suoi libretti per il teatro musicale sono nati dalla collaborazione con significativi compositori italiani, tra i quali Claudio Ambrosini, Daniele Carnini, Luca Lombardi, Azio Corghi. Intensa la collaborazione con Matteo D’Amico. Con Fausto Sebastiani scrive Il paese degli uomini integri (2017), melologo dedicato alla memoria del presidente del Burkina-Faso Thomas Sankara. Per la musica di Michelangelo Lupone dà vita a ‘Nkodi (Mio figlio è un feticcio) – Cantata per i bambini accusati di stregoneria (2018). Anche in queste occasioni è interprete in scena dei propri testi.
Esce nel 2014 Da straniero inizio il cammino – Schubert, l’ultimo anno (Accademia Perosi), volume dedicato all’estremo periodo creativo di Schubert.
Nel 2016 il Saggiatore pubblica I quartetti per archi di Mozart. Cura ed è direttore scientifico del volume Musica per la collana Il contributo dell’Italia alla storia del pensiero (Treccani, 2018). Del 2020 è Mozart. Scene dai viaggi in Italia (il Saggiatore). Traduce e commenta Il Testamento di Heiligenstadt e Quaderni di conversazione di Ludwig van Beethoven (Einaudi 2022).
Su invito di Giuseppe Sinopoli ha diretto il settore drammaturgia e didattica del Teatro dell’Opera di Roma. Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana, ne è stato direttore artistico dal 2009 al 2013. Giornalista professionista. È Accademico di Santa Cecilia.

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