L’Organo in Europa fra Barocco e Romanticismo
Vincenzo Di Ianni Intraprende lo studio del Pianoforte in giovane età, sotto la guida del Maestro Roberto Colella. Successivamente studia…
La dimensione intima nel repertorio organistico del primo Novecento
Interpreti
Giovannimaria Perrucci organo
Inaugurazione dell’Organo Mascioni (Opus 276 del 1907)
Ingresso libero
Programma
Marco Enrico Bossi (1861-1925)
Entrée pontificale
Andrea Falconieri (ca. 1585-1656)
La Suave Melodia y su Corrente
Filippo Capocci (1840-1911)
Preludio in Sib.
Domenico Scarlatti (1685-1757)
Sonata in La, K87
Johann Seb. Bach (1685-1750)
Pastorella, Bwv 590
Nun komm der Heiden Heiland, BWV 6595
Giovan Battista Pergolesi (1710-1736)
Sonata in Fa
Filippo Capocci
Offertoire sur Noël Adeste fideles
Mezio Agostini (1875-1944)
Marcia in Do
Note di sala
Tra i tratti caratteristici dell’ estetica musicale italiana del primo Novecento, non secondaria fu la volontà di caratterizzare una identità nazionale, diversa dal Melodramma, che potesse emanciparsi dai complessi temi tardo romantici e sinfonici caratterizzanti la produzione musicale nel resto d’Europa.
Punti di riferimento di questo nuovo atteggiamento storico, per molti compositori fu il recupero e a valorizzazione del repertorio antico, specie italiano, caratterizzato per lo più da cantabilità e soavità della scrittura.
Parimenti, per quanto attiene alla Musica Sacra, la nascita del Movimento Ceciliano alla fine del XIX secolo, favorì il recupero del Canto Gregoriano e della scrittura polifonica nello stile osservato, caratteristica del Rinascimento e Barocco europeo. Ciò determinò nella prima metà del XX secolo una ricca produzione organistica che vede emergenti le figure di compositori come Marco Enrico Bossi, Lorenzo Perosi, Ottorino Respighi e Filippo Capocci.
Soave melodia è dunque il repertorio proposto in questo particolare concerto d’organo – appena collocato nella chiesa di San Rocco – pensato in base alle caratteristiche del piccolo strumento Mascioni che viene così inaugurato con musiche del repertorio antico e di alcuni importanti autori del primo Novecento italiano.
L’organo Mascioni (Opus 276 del 1907) presente dunque presso la nostra chiesa, vuole essere un punto di riferimento per la valorizzazione della cultura organistica nella città di Napoli, che si identifica tanto con le figure di Antonio Valente, Rocco Rodio, Giovanni Maria Trabaci (autori peraltro delle prime opere a stampa della letteratura tastieristica), quanto con quella più recente di Franco Michele Napolitano che, anche nella devoluzione della sua cultura organistica espresse il suo amore per questa città.
Giovannimaria Perrucci
Napoletano, figlio d’arte, ha compiuto studi di Organo, Clavicembalo, Direzione di coro, Composizione e Filologia musicale presso il Conservatorio di Musica “Gioachino Rossini” di Pesaro. In Francia si è poi perfezionato in Organo con Xavier Darasse presso il “Conservatoire National Superiéur“ di Lyon, e in Clavicembalo con Jan Willem Jansen presso quello di Toulouse. Svolge attività concertistica, come solista, ma anche in collaborazione con importanti Ensemble, ospite di importanti Festivals ed istituzioni in tutta Europa (Londra, St. Margaret Lothbury; Madrid, San Manuel y Benito; Toulouse les Orgues; Germania, Rheingau Musik Festival; Norvegia, Gloger Festival..), in Cina (Beijing, The Concert Hall) e in Giappone (Tokyo, Cattedrale di S.ta Maria). Ha effettuato registrazioni radiofoniche per la RAI Radio3, Radio Montebeni e per la Hessischer Rundfunk di Frankfurt. Ha realizzato incisioni discografiche per “Discantica”, “Bongiovanni”, “Tactus” e “Opera Tres”. Per l’editore “Ut-Orpheus” di Bologna ha pubblicato l’edizione moderna delle opere per tastiera di Francesco Basilj (1767-1850) e per “Pizzicato Vergal Helvetia” alcune composizioni di autori del ‘900 italiano. Ha inciso numerosi Cd e recentemente musiche inedite provenienti dall’archivio della Santa Casa di Loreto, per voce ed organo obbligato, per l’etichetta “Tactus” di Bologna.
Sensibile alla valorizzazione del patrimonio organario, ha coordinato parte della realizzazione dell’inventario degli Organi storici per la Regione Marche; già Presidente del Network “Marche & Organi”, è autore di testi di musicologia e di storia organaria. Ha negli anni collaborato con la Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola per la tutela e il restauro del suo patrimonio organario ed ha promosso la nascita, nel 2005, dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra dove è stato docente di Organo sino al 2019.
Presidente dell’Associazione “Il Laboratorio Armonico”, è direttore artistico della più antica rassegna italiana dei “Concerti d’organo” – che si svolge nella chiesa di Santa Maria Nuova di Fano – giunta alla 63° edizione.
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